Il 25 aprile 2023 il framework delle misure contro-sanzionatorie russe è stato integrato con un nuovo Decreto presidenziale No. 302 “Sull’amministrazione temporanea di talune proprietà”.
A partire dalla data summenzionata potrà essere disposta l’amministrazione (esterna) temporanea di qualsivoglia asset russo appartenente a soggetti provenienti da Paesi “ostili” (ovvero controllati da questi ultimi) quale misura ritorsiva laddove, inter alia, la Federazione Russa o altro soggetto russo siano a loro volta privati del diritto di proprietà su beni (o possano essere in altro modo limitati nell’esercizio di tale diritto) situati in tali Paesi.
Gli asset assoggettati ad amministrazione temporanea devono essere espressamente inseriti in un Allegato al Decreto Presidenziale in questione: allo stato detto Allegato tuttavia si limita a menzionare le partecipazioni (detenute da soggetti provenienti da Paesi “ostili”) in due società russe operanti nel settore della produzione di energia elettrica.
L’Agenzia Federale per la gestione della proprietà statale (Rosimushchestvo) sulla base del Decreto sarà chiamata a curare l’amministrazione temporanea dei menzionati asset, ferma restando la possibilità per il Presidente della Federazione Russa di nominare un amministratore diverso.
Ai sensi del Decreto, l’amministratore temporaneo sostituisce il proprietario nell’esercizio dei poteri spettanti a quest’ultimo (ad eccezione del diritto di disporre dei beni amministrati), assicura la custodia dei beni affidatigli e cessa il proprio mandato dietro decisione del Presidente della Federazione Russa.
Il provvedimento ritorsivo qui illustrato, nonostante il clamore mediatico destato negli scorsi giorni in Italia, nella sua versione attuale sembrerebbe in realtà costituire sostanzialmente un mero “atto dimostrativo” apparentemente finalizzato a dissuadere i Paesi “ostili” dal porre in essere atti a detrimento della proprietà dello Stato o di altro soggetto russo.
