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Russia: Novità normative al 7 luglio 2022



È stato abolito l’obbligo per gli esportatori di vendere la valuta estera

Il 9 giugno 2022 il Presidente della Federazione Russa ha emanato alcune modifiche al proprio Decreto del 28 febbraio 2022 N. 79, emendando la disposizione relativa all’obbligo per le imprese esportatrici (di beni, servizi o proprietà intellettuale) di effettuare la vendita di valuta estera.

Nello specifico, il diritto di definire entrambi i parametri rilevanti per questo tipo di operazioni è stato assegnato a due enti statali:

• la Banca Centrale della Federazione Russa, per quanto riguarda il termine entro il quale effettuare la vendita di valuta;

• la Commissione governativa per il controllo degli investimenti esteri nella Federazione Russa, con riferimento all’ammontare della valuta oggetto di conversione obbligatoria.

Il giorno successivo, agendo nell’ambito dei poteri appena assegnati dal Presidente, la Commissione governativa di cui sopra ha stabilito una percentuale dei proventi in valuta estera soggetta a conversione obbligatoria in misura pari allo 0%.

L’obbligo di rimpatrio e successiva vendita obbligatoria dei proventi in valuta è stato di fatto abolito

Le autorità russe allo stato si attengono ad una linea di politica monetaria che prevede un progressivo allentamento dell’obbligo di rimpatrio della valuta attribuito agli esportatori.

Infatti, già dal 21 giugno 2022 la Commissione governativa per il controllo degli investimenti esteri nella Federazione Russa ha stabilito che l’obbligo di rimpatriare i proventi in valuta ricevuti da soggetti non residenti nell’ambito di rapporti di commercio con l’estero (nonché di effettuare la successiva conversione obbligatoria della valuta) era previsto esclusivamente per quegli esportatori che ricevono proventi in valuta per la vendita di determinati tipi di merci (trattasi, in buona sostanza, di risorse naturali).

Successivamente, il 5 luglio 2022 è entrato in vigore il Decreto presidenziale No. 430, il quale prevede, inter alia, che anche gli esportatori di risorse naturali non sono tenuti a rimpatriare i proventi in valuta.

Aumentato il limite mensile per i trasferimenti di valuta all’estero fino ad 1 milione di USD

Come noto, dal 16 maggio 2022 e fino al 30 settembre 2022 è stato introdotto uno speciale regime per il trasferimento di fondi all’estero, variabile in funzione dello status del soggetto ordinante del trasferimento.

In un contesto di maggiore stabilizzazione del sistema valutario, a partire dal 1° luglio 2022 la Banca Centrale della Federazione Russa ha innalzato da 150.000 USD fino ad 1 milione di USD (o importo equivalente in altra valuta straniera) il tetto massimo mensile per i trasferimenti in valuta effettuati verso l’estero dalle persone fisiche residenti in Russia (v. accezione di residenza ai fini valutari), nonché dalle persone fisiche non residenti provenienti dai paesi c.d. “non ostili”.

Restano invariati i limiti stabiliti nei mesi scorsi con riferimento ai trasferimenti effettuati dalle persone fisiche non residenti in Russia ai fini valutari e provenienti dai paesi c.d. “ostili” (ivi inclusa l’Italia).

È stato emendato l’elenco dei prodotti con riferimento ai quali è ammessa l’importazione parallela

Il Ministero dell’Industria e del Commercio della Russia ha precisato l’elenco di prodotti (gruppi di prodotti) per cui viene legittimata l’importazione parallela in Russia.

Come noto, l’atto normativo in questione contiene una serie di gruppi merceologici ricavati dalla Nomenclatura merceologica dell’Unione Economica Eurasiatica (c.d. TN VED) e riporta il codice TN VED del gruppo di prodotti (o dello specifico prodotto) e/o il marchio con cui sono stati contraddistinti i prodotti per i quali è stata autorizzata l’importazione parallela.

La lista include, inter alia, beni di consumo, prodotti tessili, pelletteria, abbigliamento, profumi, automobili e i loro componenti, attrezzature e dispositivi meccanici.
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