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Ristrutturazione del debito di SRL russe controllate da società estere tramite accordi di compensazione


La normativa civilistica e fiscale in materia di patrimonializzazione delle Srl Russe (anche denominate “OOO”)

L’art.90, p. 4 del Codice Civile FR prevede che, ove al termine del secondo o di ogni successivo esercizio il valore degli attivi netti (patrimonio netto) della Società risulti inferiore al capitale sociale, la Società stessa è tenuta ad incrementare (secondo le modalità stabilite nella legge sulle OOO(1) le riserve di patrimonio o, in alternativa, a deliberare la riduzione del capitale sociale, fino al livello degli attivi netti di bilancio. Se il valore degli attivi netti (patrimonio netto) della Società scende al di sotto del livello di capitale sociale minimo stabilito per legge (il che si verifica, ad esempio, laddove il patrimonio netto abbia valore negativo a causa perdite accumulate), la Società stessa – in assenza dei rimedi di ri-patrimonializzazione anzidetti – può essere assoggettata a procedura di liquidazione(2). Da notare che è inoltre vietata sia la delibera di distribuzione, che il pagamento di dividendi, non solo nel caso in cui la OOO abbia un patrimonio netto negativo al momento della delibera, ma anche nel caso in cui il patrimonio netto divenga negativo proprio per effetto di tale distribuzione di utili(3).

Allo stesso tempo, la normativa vigente in materia di “thin capitalization” stabilisce che, ove una Società russa abbia debiti iscritti in Bilancio per finanziamenti passivi ricevuti da una impresa estera qualificabile come controllante ai sensi dell’art. 269 p. 2 del Codice Tributario FR, e il valore di tali debiti ecceda di 3 volte il valore degli attivi netti (patrimonio netto) di Bilancio della Società controllata(4), gli interessi passivi maturati su tali debiti sono deducibili solo nella misura in cui non eccedano i limiti convenzionali determinati nello stesso art. 269. La quota di interessi maturati eventualmente eccedente il suddetto limite è assimilata a dividendi ai sensi del p. 4 dell’art.269 del Codice Tributario FR: in particolare, ove gli attivi netti (patrimonio netto) di Bilancio risultino negativi, la quota di interessi passivi deducibile è pari a zero, e l’intero importo degli interessi maturati (anche se non versati) viene assimilato a dividendi(5).

Ristrutturazione del debito tramite apporti al patrimonio e accordi di compensazione

Nell’attuale congiuntura economica in Russia, non è infrequente che la OOO (specie se in fase di start-up) si trovi a chiudere l’esercizio fiscale presentando un valore di patrimonio netto negativo. Ove tale fattispecie si combini con un significativo indebitamento intercompany verso la società estera controllante(6), tutte le fattispecie normative suesposte, ovvero obblighi di ri-patrimonializzazione e indeducibilità degli interessi passivi, si configurano contemporaneamente. La soluzione spesso individuata per risolvere tale groviglio di vincoli normativi è quella della c.d. “debt-to-equity conversion”, attraverso la quale tutto o parte dell’indebitamento intercompany viene trasferito (riclassificato) a riserva di patrimonio netto. Ciò in pratica si realizza per effetto dell’assunzione dell’obbligo da parte della controllante di versare un apporto al patrimonio (in russo “vkad v imushchestvo”) della OOO con contestuale accordo di compensazione fra il credito per finanziamento vantato dalla società controllante ed il corrispondente debito verso la controllata per il suddetto impegno assunto.

Già dal 2011 è in vigore una nuova formulazione dell’art. 251 del Codice Tributario FR(7), secondo la quale il valore dei beni o diritti patrimoniali conferiti dall’azionista o dal socio a seguito di incremento delle riserve di patrimonio netto di una società, non costituisce reddito imponibile per la società che riceve il conferimento stesso; tale esenzione è applicabile ai rapporti giuridici insorti a partire dal 01/01/2007(8), e si estende anche ai conferimenti eseguiti tramite accordi di compensazione riguardanti crediti vantati dal socio conferente. In forza di tale norma, il ripianamento delle perdite pregresse con conferimento di riserve (mediante i citati apporti al patrimonio) derivanti da cancellazione di debiti intercompany può ormai considerarsi a tutti gli effetti un’operazione fiscalmente neutra, nella misura in cui il debito cancellato riguardi la sola componente in conto capitale (erogato e ancora non rimborsato alla data di cancellazione): in questi casi infatti, l’erogazione a suo tempo ricevuta dalla OOO viene equiparata ad un conferimento a titolo gratuito. Discorso diverso va fatto invece per la componente interessi, la cui3cancellazione non può essere assimilata tout court ad un conferimento a titolo gratuito, semplicemente perché mai erogata dal socio creditore: gli interessi eventualmente cancellati in contropartita di un conferimento a riserva devono dunque essere riclassificati come proventi “non realizzati”, ai sensi dell’art. 250 p.18 del Codice Tributario russo(9).

Una recente Circolare del Ministero delle Finanze ha ulteriormente esplicitato la posizione del fisco russo riguardo la conversione di debiti per interessi maturati, nel caso specifico in cui tale operazione si colleghi ad un aumento di capitale sociale di una controllata(10) con patrimonializzazione netta negativa. In tale Circolare, il Ministero ha asserito che, laddove il pagamento degli interessi su mutui concessi da società estere sia interrotto da parte della società russa mutuataria, a seguito di conversione di tale debito mediante sottoscrizione di un aumento di capitale deliberato dalla medesima società russa, si concretizza una fattispecie di pagamento “in natura” degli interessi maturati su mutuo, ai sensi dell’art. 310, p.1 del Codice Tributario russo. Stante la situazione patrimoniale della società russa (il cui patrimonio netto risulta essere negativo), la Circolare citata ricorda che, ai sensi dell’art. 269 del Codice Tributario russo, il pagamento in natura di tali interessi è a tutti gli effetti assimilato al pagamento di dividendi, sui quali la società russa è tenuta ad applicare le ritenute d’imposta previste(11) in qualità di sostituto d’imposta, tenendo in debito conto le disposizioni dei trattati contro la doppia imposizione vigenti fra la Federazione Russa e lo Stato di residenza della società estera (ove esistenti ed applicabili).

Dalla suddetta interpretazione deriva una situazione di rischio fiscale potenzialmente elevato per le aziende che ricadono in fattispecie similari: le autorità tributarie infatti, in sede di verifica fiscale, potrebbero non solo riprendere a tassazione il costo per interessi già dedotto dall’azienda nei bilanci e nelle dichiarazioni dei redditi precedenti all’operazione di conversione, ma in aggiunta richiedere il versamento della ritenuta d’imposta applicabile sul “pagamento virtuale” di tali interessi, in quanto qualificabili come dividendi. Ancorché tali tipologie di Circolari ministeriali non rivestano di per sé valore di interpretazione autentica della normativa di riferimento, cionondimeno è probabile che, nell’ambito di un contezioso tributario, possano essere prese considerazione da parte dei giudici tributari. È altresì ipotizzabile che le suddette conclusioni siano estendibili, per analogia, ai casi di conversione del debito per interessi a fronte di conferimento di apporto al patrimonio (e non solo per aumento di capitale).

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1 Legge 08.02.1998 N 14-FZ

2 Previsioni analoghe sono stabilite per le Società per Azioni,vedasi Legge 26.12.1995 N. 208-FZ, artt. 30 e 35

3 Art. 29, Legge 08.02.1998 N. 14-FZ

4 Il rapporto è elevato a 12,5 per banche e società di leasing

5 Vedasi, da ultimo, Circolare MINFIN 14/07/2015 № 03-08-05/40311

6 Laddove il controllo possa essere esercitato sia di diritto сhe di fatto, secondo le previsioni dell’art. 269 del Codice Tributario FR

7 Punto 3.4, punto 1 dell’art.251 Codice Tributario FR

8 Viceversa, conversioni debt to equity riguardanti rapporti stipulati prima del 2007 sono da considerarsi proventi non realizzati (vedasi Circolare MINFIN – FNS del 2/5/12 № ED-3-3/1581@ e del 20/7/11 № ED-4-3/11698@

9 Sempre in Circolare MINFIN – FNS del 2/5/12 № ED-3-3/1581@

10 Vedasi nota 5

11 Art. 284, p. 3 Codice Tributario russo

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